Cuneo, il capoluogo della Provincia Granda, è la città dove sono nata e a cui sono profondamente legata. Con i suoi portici che fiancheggiano Via Roma, Piazza Galimberti, Corso Nizza e Corso Giolitti, ospita dei negozi storici, che spesso sono eredità di antiche botteghe artigianali. Scopri insieme a me la loro storia in un viaggio nel tempo e nello spazio. Seguirai un itinerario lungo le strade cuneesi tra le eccellenze dell’artigianato made in Italy, o meglio, made in Cuneo.
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1. Cappelleria Cerati
Iniziamo il nostro viaggio tra le attività artigianali e commerciali storiche di Cuneo. Passeggiamo sotto i portici di Via Roma al civico 35 e torniamo indietro nel tempo, quando il cappello non era solo un accessorio, ma l’inseparabile amico di tante teste, comuni e blasonate.
Siamo di fronte alla vetrina della Cappelleria Cerati. Dal 1857 questo negozio è l’unico rivenditore autorizzato a Cuneo di Borsalino, iconico marchio di cappelli made in Alessandria.
In quell’anno, quattro anni prima dell’Unità d’Italia, il bisnonno degli attuali proprietari si stabilì nel capoluogo della Granda. Il trasferimento avvenne dopo aver lasciato Barbisio, azienda biellese realizzatrice di cappelli di feltro di pelo, di cui era socio.
Una lunga esperienza contraddistinta dall’eccellenza artigianale è l’eredità trasmessa da una generazione all’altra fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui la cappelleria continua a essere meta di ospiti illustri.
Tra questi, ricordiamo Pupi Avati che nel 2009 girò a Cuneo il film: Gli amici del bar Margherita, con Diego Abatantuono, Neri Marcorè e Fabrizio de Luigi. Come dimostra una foto che fa bella mostra sul bancone, il regista era solito frequentare la Cappelleria Cerati e sedersi sulla poltrona all’interno del negozio.
Altro ospite tanto illustre quanto inatteso della Cappelleria Cerati fu il figlio dell’imperatore giapponese. Di passaggio dopo la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, l’erede al trono era alla ricerca di un cappello Borsalino.
2. Petrini Pelletteria
Il rinomato negozio di borse e valigie si trova infatti in via Roma 62, all’interno del settecentesco Palazzo Ferraris di Celle.
I soffitti affrescati e i pavimenti in legno dei suoi locali permettono ai clienti di viaggiare attraverso i secoli. Ma in questo articolo limitiamoci al 1860, anno di nascita del negozio, proprietà del Sig. Vincenzo Petrini che nel secondo dopoguerra assunse come garzone un giovanissimo Mario Sanino, allora undicenne.
Negli anni Settanta quel garzone rilevò l’attività, specializzandosi nella vendita di:
- carrozzine per bambini
- giocattoli
- pelletteria
Nel 1988, Mario Sanino decise di rinnovare interamente il negozio, trasformandolo come poi è ancora oggi. Continuò a lavorarci fino alla pensione, alla fine degli anni Novanta, per poi cedere il testimone all’attuale proprietà: Maurizio Taricco, a cui di recente è subentrato il figlio Cristian.
Chissà quante storie potrebbe ancora raccontarci Petrini e quante continuerà a scriverne! Il tutto mentre prestigiosi marchi di borse e valigie fanno bella mostra in vetrina e sui suoi scaffali, desiderati da diverse generazioni di clienti.
3. Farmacia Bottasso
Aperta nel 1732 in via Caraglio, la Farmacia Bottasso era una vera e propria bottega, o meglio una spezieria, dove lo speziale preparava e vendeva rimedi naturali.
Lo potremmo definire una sorta di precursore dei farmacisti, un po’ alchimista e un po’ erborista. Era infatti un profondo conoscitore di erbe medicinali con cui preparava medicamenti, unguenti e sciroppi.
La farmacia prende il nome, anzi cognome, dagli storici proprietari: la famiglia Bottasso. Dal 2014 l’attività si è trasferita in via Roma 62, passando dai Bottasso ai Tosco.
Per omaggiare questa lunga tradizione, oltre agli arredi storici originali del tardo Settecento, la Farmacia Bottasso è una delle poche con un laboratorio galenico. Al suo interno, mani esperte preparano integratori e prodotti erboristici per la clientela.
La presenza della tradizione si combina con l’interesse per la tecnologia e l’innovazione attraverso automazioni utili a ottimizzare il processo di vendita.
4. Fabbrica Candele Chiapello F.lli
La Fabbrica Candele Chiapello F.lli è una cereria nonché punto di riferimento nel Cuneese per l’apicoltura Il laboratorio e negozio al dettaglio si trovano in un cortile interno all’angolo tra Piazza Galimberti e Corso Garibaldi a Cuneo.
La sue origini risalgono al 1902, quando l’attività rimase fino al 1953 nelle mani dei Fantino & Giletti. In quell’anno Giovenale Chiapello, agricoltore di Tetto Golè sulle rive cuneesi del Gesso, rilevò la cereria come investimento per due dei suoi cinque figli: Carlo e Piero Chiapello, il cui cognome figura tuttora nell’attuale insegna.
Per realizzare le candele votive, la cereria Chiapello seguiva l’antico metodo a immersione nelle vasche. Al loro interno veniva fatta fondere la cera d’api con la creazione della candela intorno allo stoppino, a partire dai fili di cotone, provenienti da Novara. In particolare, gli stoppini venivano appesi a una “giostra” movimentata a manovella, per poi abbassarsi a turno e immergersi nella vasca di cera liquida, uscendo coperti da un sottile strato. Questa operazione si ripeteva fino al raggiungimento del diametro stabilito, che aumentava a ogni passaggio.
Oltre alle parrocchie della Diocesi cuneese, si rifornivano di candele anche quelle della provincia, del Piemonte e di altre regioni. Pensa che i grandi ceri dei Fratelli Chiapello erano internazionali e arrivavano persino a Lourdes in occasione del Sabato Santo di Pasqua!
Nel 1997 l’attività passò poi nelle mani di Mario Olivero, attuale proprietario, che ha dato continuità a questa antica tradizione artigiana e, allo stesso tempo, ha ampliato il business. Accanto alle classiche candele per le funzioni religiose, la fabbrica realizza infatti ogni genere di oggetto in cera, di qualunque forma e dimensione. Ciò le ha permesso di ottenere il prestigioso riconoscimento di Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte nel 2006.
Inoltre, la cereria commercializza arredi sacri e tutto l’occorrente per l’apicoltura, come telai e arnie, e per la produzione del miele. Per di più, l’azienda è anche specializzata nell’argentatura nonché doratura di candelabri e oggetti vari in metallo.
5. Gioielleria Rabino
Sotto i portici di Corso Nizza, magari con una meringa o un croissant in mano, come la celebre Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, tappa obbligata è la sberluccicante vetrina di Rabino in Corso Nizza 10.
Più che una bottega, oggi Rabino è una prestigiosa boutique di gioielli e orologi. Le sue origini affondano in un laboratorio orafo aperto nel 1895, in via Roma, vicino al Duomo di Cuneo. Al suo interno vi lavorava Mario Rabino, talentuoso cesellatore e incisore, le cui creazioni ottennero così tanto successo da permettergli di fare il grande salto: trasformare la bottega artigiana in un negozio.
Negli anni Trenta, il figlio Aldo proseguì lunga la strada tracciata dal padre e aprì un secondo punto vendita, dove tuttora troviamo l’attuale gioielleria.
Durante il boom economico del secondo dopoguerra, la fama di Rabino varcò i confini nazionali. Ciò permise ai gioiellieri di stringere quelle che diventeranno collaborazioni commerciali storiche con importanti fornitori di diamanti, pietre preziose e con i più rinomati marchi internazionali.
Negli anni Sessanta, il nipote Mario Rabino decise di ampliare la gioielleria con una seconda vetrina. Inoltre, inaugurò il laboratorio orafo di Valenza, tutt’ora eccellenza dell’azienda nella patria dell’arte orafa. Successivamente, Rabino diventò partner delle principali aziende orologiere internazionali, fornendo un esclusivo servizio di assistenza specializzato.
Oggi la quarta generazione di Rabino continua a farci sognare con le sue vetrine eleganti e luccicanti, guardando al futuro con un passato di artigianalità made in Cuneo.
6. Ottica Rosso
L’Ottica Rosso in Corso Giolitti 3 nacque a Cuneo il 22 luglio 1956, quando Pietro Rosso aprì un piccolo negozio in Via Carlo Emanuele. Al suo interno, accanto alla vendita e al confezionamento degli occhiali, Pietro si occupava anche di fotografia. Infatti, il nome originario dell’attività era Ottica Cinefoto.
Gli affari andavano così bene da permettere a Pietro di trasferirsi in un negozio molto più grande in Piazza Europa, dove oggi c’è il Relais Cuba. Al suo interno Pietro inaugurò un laboratorio per la realizzazione e riparazione degli occhiali.
Dopodiché, l’Ottica Rosso si stabilì in Corso Giolitti, dove è tuttora. In varie fasi la sede venne ampliata e abbellita con l’aggiunta nel 1969 di un reparto dedicato alla lente a contatto.
All’epoca la lente a contatto esisteva solo rigida o semi-rigida, ma Pietro Rosso fu tra i primi a proporre alla clientela la lente a contatto morbida, scoperta aver partecipato a un incontro a Praga con uno dei suoi due inventori, il ricercatore cecoslovacco Otto Wichterle.
Per fornire un servizio all’avanguardia e professionale, Pietro volò negli Stati Uniti a Rochester. Qui frequentò dei corsi sull’applicazione delle lenti a contatto morbide sull’occhio.
In seguito alla morte di Pietro nel 2019, sono i figli Mario, che ha iniziato a lavorare a fianco del padre nel 1984, e Barbara a portare avanti l’attività di famiglia.
Una curiosità che forse non conosci è che al piano interrato c’è un piccolo museo dell’ottica, visitabile gratuitamente durante l’orario di apertura del negozio. Qui sono esposti alcuni occhiali da collezione in uso nel Settecento, Ottocento e Novecento, cannocchiali da marina, terrestri, binocoli e binocoli da teatro.
Questo articolo è il risultato dei post della rubrica #igerscuneoinbottega, da me ideata e curata senza scopo di lucro, per il profilo Instagram: @igerscuneo, l’associazione di appassionatə del social network delle immagini e di fotografia, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio.
Sono interessato al colorificio cuneese di Angelo Odifreddi di Cuneo. Esistono fotografie o materiale illustrativo? Ho trovato un catalogo molto costoso senza foto del 1907. Mi potete aiutare?
Buongiorno Sandrina,
grazie mille del commento! Nell’articolo racconto la storia di esercizi commerciali ancora attivi, mentre il Colorificio Angelo Odifreddi ha cessato attività da molti anni.
Per provare a rispondere, ho chiamato lo sportello del Registro Imprese della Camera di Commercio di Cuneo.
A loro risulta una ditta omonima, la cui apertura è stata registrata nel 1971 e la cessazione nel 1986. Il Sig. Angelo Odifreddi, titolare dell’impresa, è nato nel 1921. Perciò, potrebbe essere un discendente (figlio o nipote) dell’Angelo Odifreddi a cui è intestato il Colorificio con catalogo datato 1907.
In tal caso, è necessario effettuare una ricerca più puntuale negli archivi, ma bisogna avere dati anagrafici, indirizzo e indicativa data di cessazione dell’impresa. Con questi elementi, può rivolgersi all’Ufficio della Biblioteca, scrivendo una mail a: biblioteca@cn.camcom.it, per richiedere se risultano delle pubblicazioni.
Se vuole, posso inviarle in privato il nominativo delle persone con cui ho parlato e a cui rivolgersi. Non è detto però che si riesca a trovare il materiale che lei sta cercando…
Gentile sig.ra Bertolino, grazie tante per la sua risposta. Le sarei molto grata se potesse inviarmi il nominativo delle persone con cui ha parlato e a cui potrei rivolgermi. Farò uso prudente delle informazioni fornitemi e poi la informerò, se può interessarle. Buona giornata e complimenti per la sua attività di ricerca.