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Eurovision Song Contest: la storia dalla prima edizione a Torino 2022

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Stage build-up — ATELIERMONTINARO

L’Eurovision 2022 a Torino è un sogno diventato realtà! Il più grande evento musicale al mondo, con circa 200 milioni di spettatori si è svolto a Torino dal 10 al 14 maggio 2022, presentato da Mika, Laura Pausini e Alessandro Cattelan. La Capitale Sabauda è riuscita a sbaragliare la concorrenza di altre città italiane e a diventare la location ospite della 66a edizione della competizione canora. Si è infatti imposta con il suo gigantesco e innovativo Pala Olimpico, ideale per ospitare un maxi pubblico, con i suoi nomi illustri, le sue attrattive storiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche. Lo canta anche il gruppo torinese Eugenio in Via Di Gioia nell’inno ufficiale della manifestazione: Eurovision in Turin.

Eurovision 2022 biglietti: un mix di delusione e gioia

Nel momento in cui uscì la notizia dell’Eurovision a Torino, pensai:

Ma quando mi ricapita di assistere a uno spettacolo del genere, che ho sempre seguito in TV, a nemmeno 80 km da casa?

Avrei dovuto esserci anch’io! Avevo quasi perso le speranze, quando il 7 aprile i biglietti su TicketOne sono andati in fumo in una manciata di minuti. Tuttavia, il 28 aprile hanno riaperto le vendite e ancora stento a credere che la mia amica Ilaria sia riuscita ad accaparrarsi due biglietti.

Mahmood & Blanco from Italy performing their rehearsal at Turin PalaOlimpico — EBU / CORINNE

Eurovision 2022: regole e numeri

Con immensa gratitudine e incredula felicità, il 14 maggio sono stata all’Eurovision Song Contest a tifare per il duo composto da Mahmood e Blanco. I vincitori del Festival di Sanremo con la canzone Brividi accedono infatti di diritto al Grand Final di sabato 14 maggio, superando indenni le semifinali del 10 e del 12 maggio. Ciò avviene perché, insieme a Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, l’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Eurovision Song Contest, nonché Big 5, in quanto tra i maggiori contributori UER (Unione europea di radiodiffusione) o EBU in inglese. C’è da precisare che il paese ospitante, l’Italia nel caso dell’Eurovision Song Contest 2022, accede direttamente alla finale.

A proposito dell’UER o EBU, ad aderire a questa organizzazione internazionale vi sono anche nazioni extraeuropee. Per questo motivo, sono presenti artisti dal Libano, Israele, Azerbaijan o Australia.

Vediamo insieme come si svolge l’Eurovision Song Contest, con l’aiuto dei numeri:

  • 40 paesi rappresentati
  • 35 si sfidano nel corso delle semifinali (12 e 13 maggio)
  • 20 raggiungono i Big 5 per il Grand Final (14 maggio)

Sempre numeri sono quelli del punteggio ottenuto dagli artisti:

  • 50% dal televoto
  • 50% dalle giurie nazionali, ciascuna composta da 5 professionistə. Ognunə di loro è chiamatə a stilare una top 10. In base a questa classifica, vengono assegnati a ogni delegazione da 1 (per la decima nazione classificata) a 12 punti. Non è possibile votare per l’artista del proprio paese.

Dopo queste informazioni base su come si svolge l’Eurovision Song Contest, vuoi saperne di più sulla sua storia? Ti sei mai chiestə chi partecipa all’Eurovision? Come si scelgono i cantanti? Chi ha vinto l’Eurovision per l’Italia, al di là dei Måneskin? A proposito del gruppo rock, proprio nel 2021 a Rotterdam Damiano e i suoi hanno spalancato le porte alla candidatura e vittoria di Torino come location dell’Eurovision Song Contest 2022.

Continua a leggere l’articolo per scoprire di più sul concorso canoro che segna il ritorno dei grandi e prestigiosi eventi in Piemonte dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria.

Eurovision Song Contest: le origini

La prima edizione dell’Eurovision Song Contest risale al 1956 e si tenne a Lugano. Il regolamento prevedeva la possibilità di presentare due canzoni, così l’Italia schierò la prima e la seconda classificata al Festival di Sanremo: Franca Raimondi con il brano: Aprite le finestre e Tonina Torrielli con: Amami se vuoi.

Dalla prima edizione dell’Eurovision in poi, diventò prassi inviare sul palco europeo chi ottenne la vittoria al Festival della Canzone Italia. Anche se rimasero oscuri i classificati della prima edizione dell’Eurofestival, di cui è noto solo il primo posto dei padroni di casa, l’avventura dei cantanti italiani proseguì con buoni risultati.

Tra questi, ricordiamo il terzo posto di Nel blu dipinto di blu, meglio conosciuta come Volare di Domenico Modugno. Lo stesso scenario si ripeté agli inizi degli anni Sessanta con il bronzo di Emilio Pericoli con: Uno per tutte. Ma il meglio doveva ancora venire.

Eurovision 1964: la prima vittoria dell’Italia

L’anno seguente, a Copenhagen Gigliola Cinquetti vinse con: Non ho l’età. La prima artista italiana e la più giovane a salire sul podio del concorso canoro europeo. Infatti, nel 1964 Gigliola aveva solo sedici anni ed era reduce dal primo posto al Festival di Sanremo. Fu un trionfo che rese la canzone e la sua interprete dei veri e propri miti in tutto il mondo. E questa vittoria permise all’Italia di ospitare l’anno seguente, 1965, per la prima volta l’evento. La scelta della location cadde su Napoli.

Per la cantante, l’avventura all’Eurovision non si esaurì negli anni Sessanta, ma continuò nel 1974 a Brighton, con , brano che le valse il secondo posto dopo gli Abba. Successivamente Gigliola smise le vesti di cantante, di cui si riapproprierà come ospite della serata conclusiva (Grand Final) di sabato 14 maggio dell’Eurovision di Torino, per indossare quelli di presentatrice.

Eurovision 1990: la seconda vittoria dell’Italia

Nel 1991, dagli studi di Cinecittà a Roma, Gigliola Cinquetti condusse l’Eurofestival con Toto Cutugno. L’anno prima (1990) il cantautore vinse l’Eurovision a Zagabria con la canzone: Insieme | 1992. Un anno dopo la caduta del Muro di Berlino e con le incombenti guerre jugoslave, il testo della canzone di Toto rappresentò un inno a favore di un’Europa unita e pacifica, tanto profetico quanto attuale, se pensiamo che a distanza di vent’anni siamo nuovamente alle prese con un conflitto nel cuore del vecchio continente. 

Eppure Toto non avrebbe nemmeno dovuto salire su quel palco: al suo posto avrebbero dovuto esserci i Pooh, in qualità di vincitori del Festival di Sanremo, ma dopo la loro rinuncia, la Rai selezionò il secondo classificato: Toto Cotugno. A tal proposito, un altro retroscena molto bizzarro e divertente, comprovato da un cambio giacca del Toto nazionale, è il fatto che una volta dichiarata la vittoria, l’artista, vestito di bianco, si sia presentato sul palco per la premiazione con una giacca nera. Ciò avvenne per nascondere le macchie di tintura per capelli, comparse sul suo look total white durante i festeggiamenti nella Green Room.

Se gli inizi degli anni Novanta facevano ben sperare nel sodalizio tra Italia ed Eurovision, quella magia ben presto si ruppe. A fronte di un enorme investimento della RAI, l’Eurovision del 1991 raggiunse scarsi risultati in termini di pubblico. Nonostante due quarti posti, rispettivamente di Mia Martini con Rapsodia nel 1992 in Svezia e dei Jalisse, dati come super favoriti con Fiumi di Parole nel 1997 in Irlanda, (dopo un’assenza durata tre anni di fila), dal 1998 in poi iniziò il progressivo allontanamento dell’Italia dall’Eurovision Song Contest.

L’assenza dell’Italia all’Eurovision Song Contest

Disinteresse della RAI per uno show sempre più distante dalla propria visione di spettacolo, poco entusiasmo del pubblico e timore di non rientrare delle spese sostenute per l’organizzazione faraonica dell’evento in caso di vittoria. Molto probabilmente questi furono i motivi che fecero calare il sipario della partecipazione italiana all’Eurovision Song Contest.

Il ritorno dell’Italia all’Eurovision Song Contest

Dopo ben tredici anni di assenza, l’Italia ritornò all’Eurovision di Düsseldorf con: Madness of Love di Raphael Gualazzi. Il cantante e musicista vinse nel 2011 il Festival di Sanremo nella categoria Giovani e si piazzò al secondo posto dell’Eurovision. Altri posti nella top 3 furono quelli del Volo con Grande Amore al terzo posto dell’Eurovision a Vienna nel 2015 e il secondo posto di Mahmood con Soldi a Tel Aviv nel 2019.

Il 2020 fu l’anno di stop a causa della situazione di emergenza sanitaria. In questo contesto Diodato, vincitore del Festival di Sanremo di quell’anno, si esibì con Fai Rumore, in totale solitudine nell’Arena di Verona nello show sostitutivo Eurovision: Europe Shines a Light.

Eurovision 2011: la terza vittoria dell’Italia

Lo spettacolo, che si tenne a Rotterdam, tornò in tutto il suo sfavillante splendore nel 2021. Questa edizione vide l’extraordinaria vittoria dei Måneskin con Zitti e buoni. Tale trionfo portò i fantastici quattro in vetta dell’Europa per poi lanciarli in tutto il mondo con un successo senza precedenti. 


Il 2022 è toccato a Mahmood e Blanco con Brividi lasciare un segno nella storia dell’Eurovision 2022 di Torino. E io c’ero al Pala Olimpico sabato 14 maggio! Ho tifato per loro e mi sono goduta uno spettacolo extraordinario, nonostante il duo non abbia conquistato il podio…

Per scoprire di più su com’è andata, leggi l’articolo: Il racconto della mia esperienza al Grand Final dell’Eurovision Torino 2022, nell’attesa dell’edizione di quest’anno che si terrà a Liverpool e vedrà la partecipazione di Marco Mengoni con la sua: “Due Vite”.

Le informazioni contenute in questo blog post sono tratte dalle pagine dedicate alla storia dell’Eurovision sul sito ufficiale dell’evento.

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